La liceale, il diavolo e l’acquasanta

La liceale, il diavolo

il diavolo

e l’acquasanta

Se fosse vero che uno può vendere l’anima al diavolo e la venderei pure porca puttena

Non avete idea dell’odio che mi suscita da sempre questo film del buon Nando Cicero. Non tutto, a dire il vero, perché è un film a episodi. Odio solo con il primo segmento “Paradiso andata e ritorno”.
Perché? Perché in primis il film si apre con Gloria Guida che canta e balla in un attillatissimo body verde acqua, che apre a speranze pruriginose, purtroppo (e qui sta uno dei punti), del tutto disattese. La nostra, non si spoglia e non è manco una liceale come il titolo vorrebbe farci credere. E se non bastasse, viene pure difesa da un odiosissimo angelo custode, un certo Ciclamino, che la protegge dal solito maschio porcone, cioè un commendatore interpretato da Tiberio Murgia, che vuole portarsela a letto in cambio di una luminosa carriera nel mondo dello spettacolo.
Poi, nel classico momento di “scambio”, Ciclamino salva la sua protetta per poi dar vita a lunghi momenti musicali e di ballo. Lei, Luna, alla fine s’innamora del suo angelo, tra battute al limite dei barzelletta movie e situazioni prevedibili tanto quanto il colpo di scena finale. A parte una breve scena della nostra Gloria Guida in una vasca (coperta in zona costume dalla schiuma) c’è ben poco di interessante qui.

Trentotto minuti dopo si passa a “Amore e Manette”. Il ruolo di bellezza passa a Susanna Salviati ma soprattutto c’è un ispirato Alvaro Vitali nel ruolo di Carmelo Petralia, un poliziotto che deve scortare Ernesto un travestito interpretato da Ernst Thole. I due, abbandonati nel bel mezzo della notte, vanno in stazione a prendere la fidanzata di Carmelo, che alla fine s’innamora di Ernesto il quale scopre di essere etero.
Chiusura con cameo di Salvatore Baccaro, nell’ovvio ruolo di uomo della preistoria, per un episodio che seppur faccia il pieno di battute omofobe è più brillante e piacevole del predecessore. Da sottolineare la scoreggia che Vitali molla in Paradiso (queste sono soddisfazioni).

Infine, “Povero Diavolo”, con Lino Banfi, racconta la storia di un dentista (Banfi) che vende l’anima al diavolo (Pippo Santonastaso) per non essere sfrattato. Più che l’anima, il contratto prevede ben altro, cioè, il culo dello stesso Lino Banfi. Gli evidenti problemi che sorgono a parte seguire la linea omofoba e trash già vista in precedenza, danno vita a quello che è senza dubbio l’episodio migliore di questa pellicola.
Si può dire che Cicero parta lento e svogliato e poi, man mano, vada in crescendo senza allontanarsi dagli schemi tipici dell’epoca. Da buon mestierante porta a casa il risultato soprattutto grazie ai guizzi di Vitali e Banfi e alla presenza di caratteristi degni di nota vedi Santonastaso, Thole, Murgia e il sempre caro Baccaro.


Scheda tecnica
Titolo originale: La liceale, il diavolo e l’acquasanta
Titoli alternativi: El amor no para (Argentina), La lycéenne est dans les vaps (Francia), A Liceal, o Diabo e a Água Benta (Portogallo)
Anno: 1979
Nazione: Italia
Cast: Alvaro Vitali, Lino Banfi, Gloria Guida, Ernst Thole, Pippo Santonastaso, Tiberio Murgio, Salvatore Baccaro, Susanna Salviati
Casa di produzione: Fedelfilm
Durata: 95’

One comment to La liceale, il diavolo e l’acquasanta

  • Stephengaskin  says:

    What’s up, I log on to your blog like every week.

    Your story-telling style is awesome, keep it up!

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.