Amore e morte nel giardino degli dei

Amore e morte

nel giardino degli dei

Da quel momento che mi sembrò o udì l’auto di Timothy partire, non ricordo più nulla. Solo quell’assurdo risveglio nel mio letto. I vostri volti intorno a me.

Stile, eleganza e seduzione, con una narrazione a incastri interessante, l’ottima fotografia di Romano Scavolini e un altrettanto ottimo commento sonoro di Giancarlo Chiaramello.
Sauro Scavolini alla regia, poi, ci mette tanta passione, una passione che copre l’evidente piccolo budget a disposizione.
Ci mette anche molto coraggio, perché in un periodo di giallo all’italiana, prende pian piano un’altra via, quella del thriller psicologico e morboso, o del dramma venato di erotismo.
Una scelta coraggiosa, che però crea una storia che non lascia lo spettatore incollato allo schermo in attesa del colpo di scena, anzi, in tutta la parte centrale, emerge un po’ di noia, controbilanciata per fortuna da un finale nuovamente convincente come l’inizio. Una pezza che però arriva troppo tardi.

Difetti di tenuta e di scrittura a parte “Amore e morte nel giardino degli dei” è un film nel suo complesso piacevole, con qualche tocco originale. Un lavoro che si salva grazie allo stile e all’interpretazione di alcuni (non tutti a dire il vero) protagonisti. Erika Blanc la seducente protagonista, oltre a creare un bel personaggio, delizia lo spettatore con visioni erotiche niente, ma niente male, affiancandosi con il tormentato personaggio di Peter Lee Lawrence e dall’altrettanto bellissima e spesso provocante Orchidea De Santis. Rosario Borrelli nel ruolo del marito della protagonista, suscita qualche perplessità, così come un ornitologo interpretato da Franz Von Treuberg, che sarebbe l’investigatore del caso se questo fosse stato un giallo, invece si limita a essere uno strano narratore o colui che tiene le fila del discorso. E questo, accentua la noia.

Ci troviamo in una grande villa con parco, affittata da un ornitologo tedesco, che durante una delle sue passeggiate di studio, ritrova nella proprietà alcuni nastri. Incuriosito l’uomo, li inserisce nel suo registratore, venendo a conoscenza del dramma che si è consumato nella villa. I nastri sono registrazioni di sedute di psicanalisi in cui si scopre il torbido rapporto tra Azzurra (Blanc) e suo fratello Manfredi (Lawrence). I due cresciuti senza genitori biologici hanno sviluppato un morboso rapporto amoroso, fatto di affetto ma anche di disprezzo. Le cose prendono una strada drammatica quando la donna decide di sposare Timothy (Borelli), facendo esplodere la gelosia del fratello. Ma anche Azzurra è gelosa del fratello, e del suo rapporto amoroso con la bella Viola (De Santis).
In questo più che morboso ambiente, le cose non possono far altro che peggiorare e Azzurra ha una storia anche con Viola.
I nastri finiscono lì, ma la storia continua, perché un giorno qualcuno ha lasciato all’ornitologo una nuova registrazione, quella che ci porta a un finale interessante che ci riserva la sorpresa.

Scheda Tecnica
Titolo originale: Amore e morte nel giardino degli dei
Titoli alternativi: Love and Death in the Garden of the Gods (titolo in inglese), Amour et mort dans le jardin des dieux (Francia), Liebe und Tod im Garten der Götter (Germania), Amor y Muerte en el Jardín (Spagna), Love and Death in the Garden of the Gods (Internazionale)
Anno: 1972
Nazione: Italia
Regia: Sauro Scavolini
Cast: Erika Blanc, Orchidea De Santis, Peter Lee Lawrence, Ezio Marano, Rosario Borelli, Franz von Treuberg, Vittorio Duse
Casa di produzione: Hermann Film, Lido Cinematografica
Durata: 90’

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One comment to Amore e morte nel giardino degli dei

  • Gillle  says:

    Orchidea De Santis veramente bellisssssima, mi chiedo perché non ha avuto il grande successo che meritava!
    Film noioso a mio avviso, poco di bello

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