The Babysitter: Killer Queen

The Babysitter:

Killer Queen

 

-Is that a can of silly string in your left pocket or are you just really happy to see me?
-The, um, silly string’s in my right pocket.

Riecco Cole, il ragazzo sfigato che ora va alle superiori. Ed è sempre sfigato e soprattutto bullizzato e preso per pazzo a seguito di quella folle storia di satanismo e babysitter di due anni prima. Cole è tornato ed è sempre lui. Torna anche buona parte dei protagonisti del primo episodio, chi dagli inferi, chi dalle linee narrative di contorno. Non torna invece quel senso totalmente coglione e superfluo che salvava il primo episodio, piazzandolo tra le comedy horror per giovani, ma senza esagerare con la parodia e dandoci, un po’ di sangue. Non un capolavoro, come ho scritto, ma un film che si lasciava guardare.

Questo sequel invece, sempre diretto da McG, sembra più un “American Pie” che parla, ne parla soltanto, di horror. Adulti coglioni, ragazzi allupati, scoregge, battute scontate, parodie e citazioni, soprattutto di “Terminator”, forse messo come catarsi per farsi perdonare l’orrendo “Terminator Salvation”. Visto l’argomento e lo sviluppo, il tutto si poteva salvare con le tette, posizionandosi orgogliosamente nel genere trash ma ahimè, le cose non vanno così.
Ci troviamo dunque in un film sconclusionato, in cui finiscono a forza una serie infinita di “colpi di scena”, che cercano di stupire il pubblico, mentre i protagonisti dicono battute una di seguito all’altra.
Pare che, se questo film avrà successo, ci sarà un terzo e ultimo capitolo, come da cliffhanger dopo i titoli di coda. Se mai dovesse capitare, speriamo che mostri un po’ di maturità e non intendo il nostro Cole, ma il regista.

L’amica di vecchia data, Melanie già presente nel primo film e interpretata dalla lanciatissima Emily Alyn Lind (leggere il suo profilo su IMDB per credere) invita il tormentato Cole a una festa al lago. Una di quelle feste americane di studenti dove si beve, si nuota, si scopa (supponiamo) ecc.ecc. Il nostro però si trova di nuovo in mezzo a quelli della setta satanica che vogliono il suo sangue di vergine. Sempre che lo sia ancora. E così lotta contro i cattivi in compagnia di una nuova amica, la solita compagna dall’aspetto sinistro ma che poi alla fine è buona. Torna pure Samara Weaving alla maniera di Schwarzenegger nel secondo Terminator.
“Killer Queen”, dei Queen chiude un film, che almeno dal punto di vista della colonna sonora passa la prova, vista la presenza di brani dei Dead Kennedys, Jefferson Airplane, Sugarhill Gang. Ma per il resto, non ci siamo proprio.

Scheda Tecnica
Titolo originale: The Babysitter: Killer Queen
Titoli alternativi: La niñera: Reina Letal (Argentina), The Babysitter: Killer Queen (English title), A Babá: Rainha da Morte (Brasile), Η Νταντά: Βασίλισσα Δολοφόνος (Grecia), A bébiszitter: A kárhozottak királynője (Ungheria), La babysitter – Killer queen (Italia), ザ・ベビーシッター ~キラークイーン (Giappone), La niñera: Reina Letal (Messico), Opiekunka: Demoniczna królowa (Polonia), Bona 2: Regina demonică (Romania), Няня: Королева убийц (Russia), Pestúnka: Krvavá kráľovná (Slovacchia), Bebek Bakıcısı: Katil Kraliçe (Turchia), The Babysitter 2 (Working Title), Cô Giữ Trẻ: Nữ Hoàng Sát Nhân (Vietnam),
Anno: 2020
Nazione: USA
Regia: McG
Cast: Judah Lewis, Samara Weaving, Jenna Ortega, Emily Alyn Lind, Andrew Bachelor, Robbie Amell, Bella Thorne
Casa di produzione: Boies / Schiller Film Group, Wonderland Sound and Vision
Durata: 101’

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