Category Film

Clerks III

Clerks III

-You’re not even supposed to be here today.
Per età anagrafica quelli di Clerks potrebbero essere i miei fratelli maggiori. Anche se c’è una piccola differenza d’età, ho vissuto tutta la saga fin da quando è scoppiato il “caso Clerks”, cioè, fin da quando quel pazzesco B movie è diventato un cult.
Ho aspettato e vissuto con ansia il secondo capitolo, di cui riporto un vecchio articolo, e sempre alla stessa maniera ho atteso il terzo capitolo.

Guardando tutti e tre i film, bisogna assolutamente dire che Clerks, riesce sempre a descrivere bene le ansie, i problemi, le voglie della generazione cui fa riferimento. Va detta anche un’altra cosa: Clerks III è un film che apprezzerete se avete un’età over 40 e se avete visto gli altri...
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Re-Animator

Re-Animator

-He’s dead?
-Not anymore.
Quello che si può dire un grande esordio. Stuart Gordon regista teatrale e autore, nel 1985 decide di provare la strada del cinema. Lo fa seguendo un suggerimento di un amico che gli parla di “Herbert West, Reanimator” un racconto di H.P. Lovecraft scritto tra il 1921 e 1922 per una rivista. Non famosissimo. Parlano di film di vampiri, che per Gordon sono troppi, mentre mancano film sullo stile di Frankenstein. Ed ecco appunto il suggerimento.


Nato, riporta Wikipedia, come spettacolo teatrale, diventa un prodotto per una serie TV, prima che un produttore convinca Gordon a cambiare formato e a lasciare Chicago per Hollywood.
Lovecraft diventa una semplice ispirazione, più che altro, in un film, che per una brillante intuizione introduce sottili ...
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Superchick

Superchick

She’s Much More Than You’ve Ever Had Before!
Di questo film leggerete solo critiche negative. Super…negative. Non sarò io di certo a farvi cambiare idea e a stravolgere il sentimento che la gente prova vedendo questo film, anche perché sinceramente, è davvero brutto. Però, vorrei sottolineare, l’impegno e l’arguzia degli autori e del regista Ed Forsyth che mettono insieme, hostess, film di karate, tette, con una spruzzata di crime.
Insomma, tutto quello che può stuzzicare il palato “fine” di un certo pubblico, soprattutto dell’epoca, cioè gli anni settanta.


Tutto il resto è fatto male, regia, recitazione e l’incerto tentativo di mostrare la protagonista, la “Superchick” del titolo come donna libera, moderna che fa quello che vuole...
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Giovani, Belle…probabilmente ricche

Giovani, Belle…

probabilmente ricche

Ma è proprio per i soldi che sembra una cosa brutta…a forza di aprire le gambe ho aperto anche gli occhi!
Ultimi fuochi e anzi, forse il fuoco è già spento per il genere quando Michele Massimo Tarantini gira questo episodio della “commedia sexy all’italiana”.
Siamo d’altronde nel 1982 ma soprattutto la sceneggiatura di Carpi, Milizia e dello stesso Tarantini dimostra chiaramente di non saper gestire quello che ha per le mani, sia dal punto di vista degli interpreti sia da quello della storia.

Perché qui abbiamo Nadia Cassini, Carmen Russo e Olinka Hardiman (come Olivia Link) e già nota attrice hard. E intorno a loro ottimi caratteristi d’esperienza come Gianfranco D’Angelo, Michele Gammino, Gianni Ciardo, Lucio Montanaro, Franco ...
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Eating Miss Campbell

Eating Miss Campbell

What is more poetic and American than a high school massacre?
Il film splatter che ci meritiamo. Il film splatter di cui abbiamo bisogno. Il logo della Troma che campeggia all’inizio, produttrice con Refuse Films e Dereks Dont Run Films, è come sempre sinonimo di un certo cinema trash, sfacciato ed esagerato. Alla regia l’inglese Liam Regan, al secondo lungometraggio dopo “My Bloody Banjo” del 2015 e dopo qualche comparsata in un paio di film della Troma.
Un bel biglietto da visita per un film che in linea generale passa la prova, ma che purtroppo ha qualche difetto che abbassa un po’ il divertimento.


Come prima cosa conosciamo la protagonista Beth (Lyndsey Craine, volto del cinema indipendente horror/splatter) che rompe la quarta parete e in un esercizio...
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Il succhione

Il succhione

The year’s surprise vampire spoof!
Per una volta mi sento di dire che i titolisti italiani hanno fatto meglio di quelli originali. “Graf Dracula in Oberbayern” o anche “Graf Dracula (beißt jetzt) in Oberbayern” cioè il Conte Dracula in alta Baviera (o morde in…) è il moscissimo titolo di questa commedia tedesca del 1979 che in Italia è conosciuta (si fa per dire) con il titolo de “Il Succhione”. Meraviglioso. Centrato. Con quel briciolo, si fa sempre per dire, di malizia.
Italiani che incidono non solo nel titolo ma anche nella realizzazione con la presenza di Gianni Garko, che è il protagonista e Giacomo Rizzo.

Forse, visto il film, non è esattamente una cosa di cui andare fieri e sicuramente l’allora esordiente regista Carl Schenkel, che poi ha avuto...
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La casa de las mujeres perdidas

La casa de las

mujeres perdidas

A veces vengo en esta solitaria playa desnuda para recibir los primeros rayos del sol
Voglio uscire dal cliché, del cliché, che i film di Franco degli anni ottanta, sono tutti più o meno un concentrato di nudi e scene soft-core.
Oddio, lo sono, non lo metto in dubbio, ma in questo caso lo voglio vedere da un altro punto di vista.
Perché tolta la quantità di nudi e scene che vorrebbero essere hard ma si fermano un poco prima, questo film del 1983 ha (o avrebbe) una trama drammatica interessante.


Certo, come detto, il tutto viaggia con una Lina Romay, non brutta ma in fase calante, che quasi per tutto il film se ne sta nuda o poco vestita a toccarsi o a provocare il povero Antonio Mayans, che sarebbe suo padre, accompagnata da Carmen Carriòn e da Asuc...
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The Mighty Peking Man

The Mighty Peking

Man

Betrayed By Those They Trusted…
Questo film entra di prepotenza nella top ten dei miei film sui mostri preferiti. Tutto ciò grazie a modellini di autoveicoli e di città, esplosioni, terremoti, mutilazioni e blue screen, tutti molto, molto, artigianali.
Poi c’è pure una trama che scopiazza senza ritegno King Kong e che incornicia questo film come un’altra perla di quei mattacchioni degli Shaw Brothers da Hong Kong, con furore e sfacciatezza.
Un terremoto piuttosto fatto male è l’antefatto che sveglia una belva dell’Himalaya che il solito gruppo di spregiudicati anni dopo vuole catturare per esibirlo in pubblico e guadagnare soldoni.
Sulle sue tracce mandano un gruppo guidato da Johnnie Fang (Danny Lee) che raccattano ubriaco in un bar dove passa le sue gi...
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Altri 365 giorni

Altri 365 giorni

Sei tornata bambolina?
Il titolo originale è “The Next 365 days” ma senza dubbio quello italiano suona meglio, con quel “altri” che sembra più che altro una minaccia. Giustamente.
Il terzo capitolo della saga tratta dai libri Blanka Lipinska, uscito ad agosto su Netflix, lascia del tutto il suo aspetto da “50 sfumature” dei poveri per diventare un romanzo rosa alla Liala, la nota scrittrice del secolo scorso, icona delle storie d’amore altolocate.

Chissà se a lei sarebbe piaciuto un personaggio tipo Massimo Torricelli, interpretato dal solito Michele Morrone, sempre incazzato con camicia sbottonata e alle prese con loschi affari di cui non sappiamo niente, anche se emerge che abbia numerosi investimenti nel settore della ristorazione...
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Falla Girare

Falla Girare

Cosa faresti per salvare l’ultima piantina di marijuana della terra?
Non so se è per stringere un legame, sentirsi gli eredi di I soliti ignoti ma mi sfugge la passione del filone di commedie italiane, per i criminali casinisti e un po’ coglioni.
Comunque un altro esempio è “Falla Girare” commedia distopica che vede alla regia, per la seconda volta in un lungometraggio, Giampaolo Morelli.
Il buon Morelli su sceneggiatura di Gianluca Ansanelli e Tito Buffulini, dirige una storia originale che vaga tra il crime e l’action e i film di arti marziali, in un contesto distopico (molto, ma molto distopico come vedremo), mettendoci dentro una serie di gag che ai giorni nostri suonano come molto scorrette.


Scherza sull’autismo, scherza sui cinesi e sui luoghi comuni della gen...
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