Sharktopus

Sharktopus



 
Half-Shark Half-Octopus. All Terror
Vogliamo dire la prima cosa che ci passa in mente leggendo il titolo: siamo di fronte al predecessore di “Sharkhado”. E tra l’altro siamo sempre su “Syfy”!
Senza sapere nulla, senza aver letto nulla, partiamo con la visione di questo film del 2010 e già dai titoli scopriamo la presenza di Roger e Julie Corman in veste di produttori. Una cosa che alza le aspettative. Poi minuto dopo minuto, sbuca da un angolo del cervello il ricordo sbiadito di “Shark: Rosso Nell’oceano” di Lamberto Bava, che già di suo si rifaceva a “Jaws” e quindi no, “Sharkhado” non c’entra nulla.

Il filone è comunque lo stesso, cioè quello degli animali incazzati che in questi anni sta vivendo una nuova primavera, ma “Sharktopus” è dSharktopusi un altro livello. È uno “sci-fi/horror” che rinfresca dignitosamente quel genere che Mr.Corman conosce tanto, ma tanto, bene. Ed è forse anche per merito suo che “Sharktopus” funziona ed è un “B movie” che si lascia guardare e che ha i connotati giusti al posto giusto. Pecca sul fascino, questo va detto, perché i mostri in cartapesta/gommapiuma meccanici (tipo quelli di “Attack of Crab Monsters” tanto per citare un altro mostro ittico di Corman) hanno lasciato il posto ai meno romantici CGI, che consentono più movimenti, costano meno, ma stuzzicano poco la fantasia.

Innovazioni tecniche a parte, il canovaccio è sempre quello. Un po’ di bikini ammiccanti, il solito esperimento che va male e che sfugge al controllo, che genera un mostro che fa uno scempio infinito di vite umane. Il ritmo è teso, pieno di eventi, di momenti un po’ comici e naturalmente di uSharktopusna regia e di una recitazione di certo non memorabili. Ma l’azzurro del cielo, il mare e il sole, rendono piacevole la visione.

La marina degli Stati Uniti è la causa scatenante della mattanza, visto che commissiona agli ingegneri della “Blue Water” un potente mostro, metà squalo, meta piovra gigante, denominato “S-11”. Durante un test però il mostro sfugge al controllo e scappa in Messico a Puerto Vallarta, dove oltre a prendere il sole, fa incetta di turisti, natanti e tanto altro. Non è mai abbastanza quello che gli Stati Uniti possono fare al Messico!

Sulle sue tracce si butta la figlia dell’ingegnere che l’ha progettato, buona parte della “Blue Water”, una sorta di cacciatore e gli immancabili giornalisti in cerca di scoop, che fanno tra l’altro una brutta fine. “Mockbuster” di un “Mockbuster” o film ispirSharktopusato a? Bella domanda, il riferimento alla pellicola di Bava è abbastanza palese (anche se in quel caso a causa budget il mostro non si vede mai…) ma non è citato da nessuna parte ed è captabile solo dai fanatici di un certo cinema. A modesto parere, ci sentiamo di dire che siamo in una via di mezzo, tra una specie di remake, la semplice follia/fantasia di Corman e il trash istituzionale dei film di “Syfy”.

Come da tradizione in una pellicola del circuito di “Syfy” non può mancare un volto noto che in questo caso è Eric Roberts, accompagnato dalla bella modella anglo-thailandese Sara Malakul Lane, da Mary Tessa Corman (indovinate di chi è figlia d’arte) e da Peter Nelson famoso per essere stato uno dei cattivi della serie “V”.

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SharktopusScheda Tecnica
Titolo Originale: Sharktopus
Anno: 2010
Nazione: USA
Regia: Declan O’Brian
Cast: Eric Roberts, Karem Bursin, Sara Malakul Lane, Héctor Jiménez, Liv Boughn, Julian Gonzalez Esparza
Durata: 85′
Casa di Produzione: New Horizons Picture 

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