Monografie: Tom Graeff

Tom Graeff



Il ragazzo dell’altro mondo

“The boy from out of this World” è il meraviglioso titolo di un documentario su tale Tom Graeff. Jim Tushinski invece è un regista che a tale Tom Graeff ha dedicato questo sito. Questo invece è  un altro sito dedicato a tale Tom Graeff.
La domanda è lecita: “Ma chi sarà mai questo Tom Graeff?”.
La risposta è che questo Tom Graeff è stato per un brevissimo periodo un regista/attore che ha bazzicato Hollywood e che soprattutto ci ha donato un bellissimo B movie “Teenagers from outer space”, prima di finire nel vortice di una vita strana e movimentata.
Dimenticato da tutti, Tom Graeff, ritorna alla ribalta delle cronache nel 1993, grazie a un articolo pubblicato su “Scarlet Street”. Non è facile riassumere la sua vita, perché a volte i fatti restono oscuri e le fonti non sempre convergono. Ci scusiamo per eventuali inesattezze.

Il regista Universitario

Nato nel 1929 in Arizona, Graeff, si trasferisce ben presto a Los Angeles, dove sempre presto s’innamora del cinema. Nella città50-tomgraeff3 degli angeli segue i corsi del “UCLA Theater Arts program” dove studia cinema e si unisce alla congrega “Delta Chi”. Fin qui sembra la storia di un preciso e studioso regista, solo che la carriera universitaria di Graeff va avanti con voti veramente bassi e si salva solo grazie al documentario “Toast To Our Brothers” dedicato alla sua congrega. Tra i protagonisti, una giovanissima Rachel Ames, accreditata come Judith Ames, diventata poi star di “General Hospital” e l’importante ma meno conosciuto da noi John E.Brown. Il film ottiene buoni riscontri nell’ambiente e il Los Angels Times lo cita in un trafiletto, pare più che altro per la presenza di Brown già discretamente noto
Nel 1952 Graeff si laurea e cerca di entrare in tutti i modi nell’industria cinematografica. Seguendo l’esempio di tanti registi d’allora, Roger Corman in primis, il nostro prende la strada del regista indipendente, facendo tutto da se, supportato da una straordinaria vena artistica e commerciale che lo porta a ottenere, dopo vari progetti sfumati, la regia del corto universitario “The Orange Coast College Story” (1954) di soli venti minuti, che però annovera un narratore d’eccezione, udite, udite, Vincent Price (amico del professore in capo al progetto). Il Los Angeles Time ne parla, nuovamente, in un trafiletto.

50-tomgraeff6The Noble Experiment e Not Of This Earth

Nell’estate dello stesso anno, Tom Graeff inizia a lavorare al suo primo lungometraggio “The Noble Experiment” che ha per tema la straordinaria scoperta di un biochimico che inventa una pillola che allunga la vita. Girato a colori in 35 mm si avvale della collaborazione tecnica di Austin McKinney notevole pioniere del sistema di doppiaggio e di pre-registrazione audio dei dialoghi e tecnico di rilievo per l’industria cinematografica. Il film esce nel 1955 ed è un fiasco totale sebbene sia indicato da Graeff come suo preferito.
Nonostante il flop, Graeff viene accolto alla corte di Roger Corman, diventando il suo assistente per “Not Of This Earth” del 1956 in cui Tom Graeff compare in un brevissimo frame.

Killers From Outer Space 49-teenagersfromouterspace1

Forte dell’esperienza con Corman, Graeff decide di fare tutto da se. “Killers From Outer Space” è il titolo che il regista, sceneggiatore, produttore, tecnico, Tom Graeff, da a questo lavoro. Con un budget di 14.000 dollari ai quali vanno aggiunti 5.000 dollari, trovati grazie a un annuncio sul giornale e dati in cambio di una piccola parte a Ursula e Bryan Paerson, nasce un capolavoro che assume il titolo di “Teenagers From Outer Space” per la scelta della Warner Bros che ne compra i diritti qualche tempo dopo.

Nonostante le critiche non troppo positive, Graeff ottiene la stima di alcuni giornalisti che lo indicano come particolarmente capace di lavorare con budget bassissimi.

Jesus Christ II

50-tomgraeff4Critiche a parte su “Teenagers From Outer Space”, sembra che Graeff possa dire la sua nel mondo del cinema. Ma ecco la sorpresa. Forse per lo stress dovuto al flop del suo film, che prima della cessione alla “Warner Bros” (che fa nascere una causa con i Pearson) ha ben pochi riscontri, Tom Graeff entra in una profonda crisi. Nel Novembre del 1959 compra uno spazio pubblicitario sul “Los Angeles Time” nel quale dichiara che Dio stesso gli ha parlato, invitandolo a diffondere pace e amore. Poco tempo dopo le cose peggiorano e in un altro annuncio, Graeff, si auto proclama “Jesus Christ II” e inizia a predicare davanti alle chiese. Nello stesso periodo scrive a Nikita Kruscev chiedendo la pace nel Mondo e nel 1960 consegna alla “Los Angeles County Superior Court” la richiesta di cambiare il proprio nome in “Jesus Christ II”. Ovviamente la richiesta è bocciata anche per l’opposizione della “Christian Defense League”.
Graeff tutt’altro che rassegnato, continua con la sua missione e irrompe nella “Hollywood Church Of Christ”, interrompendo la funzione e urlando “Sono Jesus Christ II e ho un messaggio che tutti dovete ascoltare!”. Arrestato e condannato a novanta giorni per disturbo della quiete pubblica. Un reato di cui è recidivo visto che poco tempo prima aveva fatto irruzione in un college.

Gli anni lontani dal mito

Uscito su cauzione, Graeff scappa dalla California destinazione Midwest. Qui i biografi si dividono. Tuchinsky cita che Graeff finisce,50-tomgraeff5 dopo una serie di altri problemi con la legge, in una clinica di igiene mentale e dopo varie cure, tra le quali l’elettroshock, torna nel 1964 in California. L’altro sito monografico si limita a riportare che Graeff si rifugia in Pennsylvania da alcuni parenti dove segue i corsi della “Pendle Hill Quaker School” sognando sempre Hollywood e proponendo una revisione di “The Noble Experiment”. Dopo diversi litigi e stranezze è cacciato dalla scuola e torna nel 1964 in California. Non si sa bene, ma una cosa è chiara: nel 1964 Graeff è di nuovo a Hollywood e torna sul set grazie all’amico David L.Hewitt che lo ingaggia per il “b movie” “Wizards Of Mars”, uno sci-fi del 1965.

Orf

50-tomgraeff2Tre anni dopo Graeff annuncia d’aver terminato la stesura di una sceneggiatura dal titolo molto instabile. “Please, Please Turn Me Off” “The Immortalizer” o “The fate worse than death” sono i vari titoli, con i quali si lancia, come nei tempi migliori, alla ricerca di finanziatori.

“Orf” diventa poi il titolo definitivo di questo lavoro per il quale compra uno spazio su “Variety”, cercando di venderlo per la cifra record di 500.000 dollari. Questa notizia bomba è cavalcata da un giornalista che sarcasticamente scrive che Robert Wise sarà il produttore e il regista e Carl Reiner il protagonista. Wise, per chi non l’ho sapesse, è il regista che ha vinto l’Oscar “West Side Story” e “The Sound Of Music”, mentre Carl Reiner può vantare un Emmy Awards. Mica due qualunque.

L’articolo non ha l’effetto ridanciano sperato. Wise si affretta a smentire e Graeff su “Hollywood Reporter” chiede scusa al produttore e naturalmente si scaglia contro il giornalista, Joyce Haber, per la mediocrità del suo lavoro e per la volontà di boicottare la vendita dello script che pare interessare addirittura a Peter Sellers. Haber, indubbiamente meno signore, risponde pubblicando per intero la storia di “Jesus Christ II” cosa che sicuramente fa malissimo al tentativo di Graeff di (ri)entrare a Hollywood.


Gli anni della radio

Sfumata la vendita di “Orf”, Graeff si trasferisce in una stupenda casa sulle colline di Hollywood, dove pare faccia l’aiutante del 50-tomgraeff1proprietario. E’ un altro momento molto oscuro mentre è sempre chiarissima la sua intenzione di fare cinema e di vendere “Orf”. Si lancia in mille ossessive trattative ottenendo sempre dei secchi “NO!”. E’ il periodo in cui Tom incide anche un LP di letture religiose registrate live al “Metropolean Community Church”, la cui copertina da un lato vede Gesù Cristo e dall’altro la scritta “Unabashed Lovemaking and how sexual hypocrisy has started”, che vorrebbe essere, un aiuto per gli omosessuali ad accettare la propria condizione e anche cura per la depressione.
La cosa aiuta Graeff stesso, ormai sempre più pieno di complessi e la lettura viene anche trasmessa via radio nel 1969 ottenendo un buon successo.
La situazione però peggiora, Tom si distacca sempre più da parenti e amici manifestando un dilagante disagio ma ottenendo pochissimo aiuto. Nessuno gli crede. Invece Tom Graeff non è mai stato così serio. Vive in un piccolo alloggio a San Diego e il 19 dicembre del 1970 si toglie la vita. Viene trovato nel sedile davanti della sua auto e non è sottoposto ad autopsia. Aveva quarantuno anni e non gode della rivalutazione post-mortem finendo nel più assoluto dimenticatoio fino al 1993.

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