Red Dawn

Red Dawn



A Gang of high-school kids become the last line of defence

I cubani hanno un esercito formidabile. I russi sono sempre più potenti. Le nazioni sudamericane indipendenti e arrabbiate. La Nato non c’è più. Gli States assediati e conquistati dai due eserciti suddetti. Questo non è un film. È il sogno di una vita! È Il trionfo totale del socialismo, una cosa che nemmeno Marx o Lenin avrebbero potuto immaginare.
Ma non dobbiamo esaltarci, brutti comunistacci che siamo, perché in realtà questo è un film così patriottico da far passare John Wayne come un anti americano. 

È il trionfo della fantapolitica più che del socialismo, un’ondata di opere di vario tipo, che a metà degli anni ottanta attaccano con grande retorica i cervelli degli spettatori. Non è un caso o una bizzarra voglia di qualche produttore, ma il tutto nasce dal fatto che quello era un periodo di transizione, nel quale dopo anni tranquilli USA e URSS si guardavano nuovamente in tralice. Olimpiadi boicottate da entrambe, Mosca ’80 e Los Angeles ’84, tensioni internazionali così preoccupanti che anche Orietta Berti si sentì in dovere di dire la sua a Sanremo ’86 con la canzone “Futuro”.
“Red Dawn” è solo uno dei tanti episodi del genere perchè nello stesso periodo escono “Invasion USA” e la fiction “Amerika”. Un trittico apocalittico, che si può dire che abbia portato una sfiga mostruosa al socialismo.
“Red Dawn”, pieno di azione e violenza, voleva essere un film d’impatto, fatto con le migliori intenzioni e lanciato verso un grande successo. In realtà deluse tantissimo sia i critici dell’epoca sia il pubblico che lasciò vuoti i cinema, nonostante un cast in odore di fama e un regista famosissimo.
Patrick Swayze, non ancora eroe di “Dirty Dancing” né di “Ghost”, è il protagonista principale, che ha come degne spalle Charlie Sheen e Lea Thompson, poi mamma in “Back To The Future” e Jennifer Grey, “Babe” di “Dirty Dancing”. Dietro alla macchina da presa troviamo John Milius, co-sceneggiatore di “Apocalipse Now”, regista di “Conan The Barbarian” e di “The Big Wednesday”.
La storia di “Red Dawn” è ambientata in un piccolo paese del Colorado e ha per protagonisti un gruppo di giovani studenti, persi tra college e drive in, che un giorno vedono arrivare nel cortile della scuola un enorme battaglione di paracadutisti. Sono russi e cubani, che invadono anche questo piccolo centro rurale, oltre ad aver già messo le bandiere sul resto della nazione (che bellezza!).
Quei cattivoni di comunisti sparano e uccidono senza grossi problemi ma i ragazzi fuggono nei boschi e da lì organizzano una guerriglia, che mette a dura prova gli eserciti regolari e super equipaggiati.
Si fanno chiamare “Wolverines” e come se non bastasse anche il generale cubano inizia a mostrare simpatia per loro.
Come nei migliori film di propaganda, la scaltrezza, l’intelligenza e l’impegno degli eroi contrasta con l’ottusa cattiveria degli antagonisti, dipinti come veri bastardi. La morale che gli Stati Uniti siano i buoni e tutti gli altri i cattivi è un messaggio presente fin dalle prime immagini e che ci accompagna fino alla fine.
Non perché siamo brutti e cattivissimi comunisti ma il risultato è oggettivamente mediocre e i personaggi non vanno oltre a questa retorica spinta all’eccesso, in una storia che si lascia immaginare facilmente. La produzione mette in campo un gran numero di pezzi di artiglieria pesante e una quantità industriale di esplosioni mentre per il resto si limita a sfruttare la natura facendo risparmiare sulla scenografia e dando l’idea di una vera e propria realizzazione da b movie.
Per rendere tutto più credibile i membri del cast vennero sottoposti a otto settimane di training militare che comunque non servì a salvarli dai numerosi infortuni (soprattutto i paracadutisti). Leggenda vuole che uno di loro sia finito fuori set vestito da russo e sia stato ritrovato mentre urlava “non sparate non sono un russo!”.
Parodiato da “South Park”, citato ne “I Griffin”, “Scrubs” e in alcuni videogame, “Red Dawn” ha ispirato l’operazione di cattura di Saddam Houssein del 2003, chiamata appunto “Operation Red Dawn”, cosa che inorgoglito parecchio Milius uomo, tra l’altro, di idee non certo progressiste.
Brutto film, brutte critiche e scarsi incassi, ma la cosa non ha evitato alla “MGM” di pensare a un remake, aggiornato secondo i nuovi equilibri mondiali. Purtroppo Swayze non ci sarà, viste le sue pessime condizioni di salute e ovviamente non ci saranno i russi. Chi ci sarà? Chi sarà il cattivone che invaderà gli States? Talebani, iraniani, venezuelani o nordcoreani?


Aggiornamento 2012: c’è stato in effetti un remake, nel 2012 per la regia di Dan Bradley. I cattivi di turno erano i nordcoreani e no, Patrick Swayze non ha visto questo film perché purtroppo ci ha lasciato nel 2009.

 

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Red Dawn
Anno: 1984
Nazione: Usa
Regia: John Milius
Cast: Patrick Swayze, Charlie Sheen, C. Thomas Howell, Lea Thompson, Jennifer Grey
Casa di Produzione: United Artists

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