Il Boss

Il Boss

 

– Da quanto tempo sei con me?
-Quindici Anni
-E’ un mucchio di tempo e ne abbiamo passate insieme, ma non ti parlei di questo se non avessi bisogno di un favore. Io te ne ho fatti!
-Don Giuseppe, voi mi avete fatto quello che sono oggi
-Ti ho preso con me e fici di te un uomo, gli arruolamenti erano chiusi ma io ti fici entrare lo stesso nella famigghia, ti ho sempre mandato avanti e ora vieni solo dopo di Maione, ma nel mio cuore sei alla pari di Maione.-

Una Palermo notturna, oscura, una trama veloce e un nucleo di persone arriviste, pronte a tradirsi. Non c’è male, affatto.
Di Leo chiude meravigliosamente con questo film la sua storica e perfetta trilogia del “Milieu”  (Milano Calibro 9, La Mala Ordina), spostandosi dalla Lombardia alla Sicilia, precisamente a Palermo. 

Altro capitolo che non fa una grinza, perfetto, teso, interessante e violento al punto giusto. Tiene ben alta la tensione dall’inizio alla fine, diventando un ennesimo ottimo esempio di “noir” italiano.
A tratti profetico, Di Leo narra una storia in cui le cosche mafiose sono pronte a trattare e a fare accordi tra loro e soprattutto con la politica.
Paradossalmente questa sua opera finì per offendere davvero un politico italiano, Giovanni Gioia, che sentitosi chiamato in causa, addirittura nominato, denunciò Di Leo per poi, anni dopo, ritirare l’accusa. Episodio grotte
sco, ma significativo di quanto Di Leo fosse andato a toccare un nervo sensibile che da lì a pochi anni si rivelerà essere tristemente reale.
Il Boss 
“Il Boss” non ha eroi o cattivi dal cuore buono. Qui tutti i personaggi sono spietati, negativi o corrotti, affamati di potere tanto da calpestare la parola d’onore. Un aspetto che giunge al culmine con la fine del film in cui appare in sovrimpressione la parola “Continua”  che rende tutto più denso e tragico.

L’azione ne “Il Boss” esplode fin dall’inizio dando subito una violenta accelerata al tutto: una mattanza di picciotti e mafiosi uccisi barbaramente in un cinema durante una proiezione privata di un film porno. Poco dopo altro shock, con la descrizione del commissario Torri. Personaggio ambiguo, bieco, le cui mosse fanno capire che è in combutta con il boss di turno, dichiarando ufficialmente di rimpiangere i tempi in cui l’ordine era istituito dai clan.
Il Boss
Ed ecco descritto il panorama, nel quale tutti questi loschi individui danno vita a una scalata al potere che non risparmia nessuno.
Il killer del cinema si chiama Lanzetta, interpretato da un freddo e cinico Henry Silva (forse la sua migliore interpretazione) e come vendetta al gesto, il clan colpito rapisce Rina la figlia, disinibita, del mafioso avversario D’Aniello. Lanzetta è l’incaricato di recuperare la ragazza, mentre Don Corrasco, capo supremo, lavora di diplomazia con gli avversari e con gli uomini di legge. Ma cane mangia cane e tra tradimenti, stermini e assassini solo uno resta in vita. Per il momento.
Ottima la regia, quasi pari al leggendario “
Milano Calibro 9” che riesce a sottolineare i momenti topici, l’ambiguità dei personaggi e la crudeltà della storia.
Oltre a un magistrale Henry Silva nel cast c’è il legge
ndIl Bossario Richard Conte, “il capo dei capi” Carrasco. Conte notissimo attore famoso per ruoli in film del genere è passato alla storia come rivale dei Corleone ne “Il Padrino”. E qui forte della sua bravura genera un personaggio perfetto.
Rina D’Aniello invece è interpretata da Antonia Santilli meteora dei primi anni settanta, bella e semplice, venne nel 1971 eletta Playmate di agosto, interpretò purtroppo pochi film, alcuni decamerotici, per lasciare presto il mondo dello spettacolo.
Tra gli altri nomi di un cast spettacolare segnaliamo ancora Gianni Garko e Vittorio Caprioli.
“Il Boss” vero e proprio capolavoro italiano si ispira al romanzo “Il Mafioso” di McCurtin dal quale si discosta per la location, per il personaggio principale e per il finale.

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Scheda Tecnica

Il Boss

Titolo Originale: Il Boss
Titoli Alternativi: Der Teufel führt Regie  (Germania), Le boss (Francia), Mafiapomo (Finlandia), Murder Inferno (UK),Secuestro de una mujer (Spagna),  The Boss (internazionale),  Wipeout! (USA)
Anno: 1973
Regia: Fernando Di Leo
Cast: Henry Silva, Antonia Santilli, Richard Conte, Gianni Garko, Corrado Gaipa, Marino Mosè, Howard Ross
Durata: 100′
Casa di produzione: Cineproduzioni Daunia 70

 

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