Beyond The Valley Of The Dolls

Beyond The Valley

Of The Dolls



This Is Not A Sequel. There Has Never Been Anything Like It!
Non ne ricordiamo le parole esatte, ma c’è una qualche parabola che racconta come sia facile perdere l’anima e stravolgersi la vita per un effimero successo. Che non s’offenda nessuno, ma troviamo più incisiva la violenta e velocissima parodia del mondo dello spettacolo, che quel diavolo di Russ Meyer realizza in questo capolavoro. Capolavoro. E lo ribadiamo.
Una pellicola che spiazza già visivamente con le solite riprese forsennate del regista bosomaniaco e con i colori forti, molto pop, che rivedremo in seguito in altre sue pellicole. La storia poi è uno schiaffo improvviso dato storto e velocemente del quale si capisce il perché solo a cose fatte.
La satira del mondo dello spettacolo è più che azzeccata, ma “Beyond The Valley Of The Dolls” va oltre facendo ironia su ogni tipo di ego.
Se di difetti dobbiamo parlare, va detto con onestà che il nostro Meyer ci appare in parte schiacciato dalla mayor che gli assegna il film, la “20th Century Fox”, ma nonostante ciò il risultato è grandioso, entusiasmante. Storia vuole, come già abbiamo detto nella nostra monografia, Beyond The Valley Of The Dollsche dopo il successo di “Vixen!” diverse Mayor mettono gli occhi sull’operato del regista. La “20th Century Fox” per qualche arcana ragione offre a Meyer di realizzare il sequel de “La Valle Delle Bambole” di Mark Robson, un melodramma tratto dall’omonimo romanzo di Jacqueline Susann, che racconta di tre ragazze di provincia che ottengono successo a Broadway ma che si ritrovano la vita rovinata.
Meyer si fa aiutare dal critico cinematografico Roger Ebert ed entrambi senza aver letto il libro, ma visto solo il film, scrivono in sei settimane una folle sceneggiatura. Da melodramma quale era, il progetto diventa un’irriverente satira sullo star-system della West Coast. Delirio. La scrittrice Susann rimane per, così dire, basita vedendo il film e fa inserire nei titoli di testa una nota che specifica che il film non è il sequel e non ha nulla a Beyond The Valley Of The Dollsche fare con il suo “La Valle Delle Bambole”. Infine chiede i danni alla casa produttrice.
In effetti la Susann tutti i torti non aveva, ma con tutto rispetto per la sua opera siamo e rimaniamo estasiati di fronte al lavoro di Meyer ed Ebert e di fronte alla storia che ci raccontano. Le ragazze del gruppo rock “The Kelly Affair” più il loro manager, fidanzato della cantante, partono per Los Angeles in cerca della zia della vocalist. Trovata la donna, molto amichevole e ben inserita nel giro della Los Angeles che conta, il gruppo finisce in una delle famigerate feste di Ronnie “Z-Man” Barzell potentissimo e affascinante manager dello star-system. Lì il gruppo viene notato, apprezzato e una volta cambiato nome (“The Carrie Nation”)  lanciato nel mondo del rock che conta.
Successo incredibile ma a caro prezzo. Le vite delle tre ragazze, del manager, ma anche di chi vive nella follia delle feste di “Z-Man” vengono stravolte e distrutte fino a un finale veramente splatter.Forte di una colonna sonora molto orecchiabile e rock, il film convinceBeyond The Valley Of The Dolls dall’inizio alla fine, risultando un grandissimo successo commerciale. La critica lo accolse complessivamente bene, cosa rara per un film di Meyer e la successiva ascesa a stato di “cult” fa di “Beyond The Valley Of The Dolls” un imperdibile film.
Nel cast troviamo spesso i fedelissimi di Meyer tra i quali Charles Napier, impegnato in una piccola parte, l’esuberante Erica Gavin, già vista in “Vixen!” che qui interpreta una stilista lesbica e un cameo di Haji. Tra gli altri si notano Cynthia Myers ex modella e Edy Williams attrice lanciata proprio da questo film e divenuta in seguito moglie di Meyer. Comparsa velocissima invece per Pam Grier, che da lì a poco spiccherà il volo.
Beyond The Valley Of The DollsCarriera non brillantissima invece per John La Zar lo scuro ed affascinante “Z-Man”, il quale ha avuto modo di dichiarare che questo ruolo gli ha chiuso la carriera. Il personaggio di “Z-Man” è ispirato alla vita del produttore musicale Phil Spector che sta scontando l’ergastolo per omicidio. In fin dei conti Meyer ci aveva visto lungo.
“Beyond The Valley of The Dolls” viene citato e ri-citato in una vasta serie di pellicole. Oltre ad “Austin Powers” pieno di citazioni, si notano riferimenti nel “Rocky Horror Picture Show”, in altri film di Meyer e nella musica in un video delle Pipettes di qualche anno fa e in un titolo di un disco dei Murdersdolls.

 

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Beyond The Valley Of The DollsScheda Tecnica
Titolo Orginale: Beyond The Valley Of The Dolls
Titoli Alternativi: Orgissimo (Canada, Francia), Hollywood Vixens (Francia), Blumen ohne Duft (Germania), De Volta ao Vale das Bonecas (Brasile), De vallei der verdorven zeden, La vallée des débauchés (Belgio),  Lungo la valle delle bambole (Italia), Más allá del valle de las muñecas (Venezuela)Nukkelaakson amatsonit, Nukkelaakson tuolla puolen     (Finlandia), Pera ap’ tin koilada me tis koukles (Grecia)
Anno: 1970
Nazione: USA
Regia: Russ Meyer
Cast: Dolly Read, Cynthia Myers, Marcia McBroom, John LaZar, Michell Blodget, David Gurian, Edy Williams, Erica Gavin
Durata: 109′
Casa di Produzione: 20th Century Fox

 

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