Quando le donne si chiamavano Madonne

Quando le donne

si chiamavano

Madonne



Senza pretese, preciso e pulito “Quando le donne si  chiamavano Madonne” poteva essere un buon film per il suo genere. 
Qualcosa invece non ha funzionato, sprecando tante cose fatte bene. Ad esempio la colonna sonora, scritta da Giorgio Gaslini, il famoso jazzista nonché compositore della colonna sonora di “Profondo Rosso” con l’ausilio dei Goblin. O anche un’altrettanto buona realizzazione, tra regia, costumi e ricostruzioni e il solito cast stellare adatto per l’occasione.
Qualcosa non ha funzionato, dicevamo e la storia di questo “decamerotico” del 1972 non decolla mai e non ha momenti comici forti. Il film di Aldo Grimaldi si basa su una struttura con due storie parallele. Iniziamo dalla seconda, quella che in teoria è la meno importante, ma che ha nella divina Edwige Fenech, il personaggio che cerca di risollevare le soQuando le donne si  chiamavano Madonnerti della pellicola. Un segmento che sebbene sia secondario, cannibalizza il nucleo centrale del film apparendo forte di una costruzione migliore e di qualche gag riuscita meglio.
Al centro c’è, nelle intenzioni del regista, la vita spensierata di tre giovanotti Tazio, Gisippo e Ruberto, che finiscono a Prato dove assistono a un processo per adulterio (l’imputata è la Fenech). Loro poi si fermano in città, nella casa dello zio di uno di loro, dove turbano la vita della figlia, di un’amica e della moglie. Tutte affascinate dalla loro esuberanza.
Parallelamente l’adultera si sottopone a un’ulteriore prova per dimostrare la sua tesi d’innocenza: deve fare sesso col marito e poi con l’amante, di fronte a una giuria e a un folto pubblico. Inutile sottolineare la gEdwige Fenechrande vittoria dall’amante (e di tutti i giurati…).
Con due o tre idee migliori in più “Quando le donne si  chiamavano Madonne” poteva diventare un bel capitolo nel fantasioso mondo del cinema degli anni settanta, considerando come già detto all’inizio anche il cast stellare.
Oltre all’esuberante Edwige, c’è il sempre grande Mario Carotenuto che per una volta perde l’accento romano, per interpretare un personaggio (lo zio di uno dei tre ragazzi) toscano. Con questi due troviamo anche il cantante Don Backy, che di tanto in tanto ha bazzicato i set cinematografici e Vittorio Caprioli.
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Quando le donne si  chiamavano MadonneScheda Tecnica
Titolo Originale: Quando Le Donne Si Chiamavano Madonne
Titoli Alternativi: Der Pfaffenspiegel (Germania)
Anno: 1972
Nazione: Italia/Germania
Regia: Aldo Grimaldi
Cast: Edwige Fenech, Mario Carotenuto, Don Backy, Vittorio Caprioli, Stefania Careddu, Jurgen Drews, Paolo Turco
Casa di Produzione: Dieter Geissler Filmproduktion, Erka Cinematografica, Italian International Film

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