Santo en el museo de cera

Santo en el museo

de cera

 

Sei un cattivissimo scienziato pazzo e ti stimiamo per questo. Hai uno spaventoso piano per trasformare la gente in statue di cera. Ed è ottimo. E che fai? Rapisci le persone che vengono a visitare il tuo museo di cere. Non ci sembra l’idea più intelligente per passare inosservato. E non lo è, infatti.

Alfonso Corona Blake torna a dirigere le avventure de El Santo in un film più curato dei suoi predecessori, con una produzione e una regia migliore. Siamo sempre nel campo della lucha libre contro i cattivi e soprattutto si tocca quasi il plagio ma “Santo en el museo de cera” ha una marcia in più rispetto alle altre storie che abbiamo già visto.

Charles Belden drammaturgo e sceneggiatore americano che ha lavorato per importanti case di produzione scrive “The Mystery of the Wax Museum” che diventa un film della Warner Bros nel 1933. Venti anni dopoEl Santo André De Toth ne fa un remake con Vincent Price e dieci anni dopo ancora è modificato da Alfonso Corona Blake, Fernando Galiana e Julio Porter che ci aggiungono i nazisti, un filone melodrammatico e soprattutto il nostro leggendario e amatissimo El Santo.

Claudio Brook attore messicano che abbiamo visto anche ne “El Ángel Exterminador” interpreta il Dr.Karol. Uno scienziato che ha un museo di cere ricco di statue importanti. C’è Stalin, Gary Cooper, c’è Frankenstein e tanti altri, (alcuni manichini e altri attori che s’impegnano a fare le statue). E soprattutto ci sono visitatori che spariscono nel nulla. Susana è invece una fotografa/giornalista che vuole fare un servizio sul museo, il cui testo, per qualche ragione sconosciuta viene scritto dal fidanzato di sua sorella.

Il Professor Galvan è un caro amico di Susana e soprattutto de El Santo che però è impegnato in un caso e nella lucha libre. Come sempre d’altronde. E come si può facilmente immaginare Susana scompare nei sotterranei del museo mentre il perfido Karol convince El Santo di essere vittima di un complotto. Il problema è che El Enmascarado de la Plata ci crede e solo Ricardo (il cognato di Susana) gli apre gli occhi sulla verità. Karol durante la Seconda Guerra Mondiale era al soldo dei Nazisti. Dopo è scappato in Gran Bretagna, dove un grave incidente in laboratorio gli ha bruciato il petto e una mano. Ma Karol ancora una volta è abile a convincere il nostro eroe che è pure spiato con la mitica TV. E ci vuole un bel po’ e un giro a vuoto nel museo prima che El Santo si renda conto della cattiveria di Karol.

Come da canovaccio l’eroe barcolla, si rialza abbatte i cattivi (alcuni mostri creati da Karol!) trova il tempo di vincere un incontro, libera tutti e vola via sulla sua auto sportiva.
Come già detto “Santo en el museo de cera” ha una produzione più curata che addirittura rinuncia all’effetto notte e gira effettivamente col buio. Il richiamo a Frankenstein della locandina fa parte delle tante imprecisioni che con i buchi narrativi e le assurdità delle lotte rende questa pellicola non solo un gradevole “B Movie” ma uno dei migliori e più fortunati esempi della saga dell’Enmascarado della Plata.

Scheda Tecnica
Titolo Originale: Santo en el museo de cera
Titoli alternativi: Santo in the Wax Museum (Internazionale), Santo Contra os Monstros do Museu de Cera (Brasile), Argos contro le 7 maschere di cera (Italia), Samson in the Wax Museum (USA)
Anno: 1963
Nazione: Messico
Regia: Alfonso Corona Blake
Cast: El Santo, Claudio Brook, Norma Mora, Rubén Rojo, Roxana Bellini, José Luis Jiménez, Victor Velazquez, Jorge Mondragon
Durata: 92’
Casa di produzione: Filmadora Panamericana

Leave a reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.