Cobra Non È

Cobra Non È

-Devo andare fuori a chiamarlo. Aspettami qua
-L’ultima volta che l’hai detto non è andata bene

Prima di dire cosa è o non è Cobra, bisogna dire che Mauro Russo non è Tarantino. Nessuno di noi è Tarantino. Non è nemmeno Guy Ritchie di “Lock & Stock” o di “The Snatch”. È un regista all’esordio in un lungometraggio che ha fatto diverse esperienze di livello nei videoclip girando per Fedez, Club Dogo, Salmo, Marracash, Clementino, Gue Pequeno e Rocco Hunt e ha una cultura pop, da quel che si vede, invidiabile, oltre ad essere un fanatico del cinema di genere.
L’esperienza nella musica, è il lato positivo, quello che salva questo film, che imita troppo lo stile e i modi del Tarantino più pulp e degli epigoni vari.
Poco originale dunque, ha anche un momento di animazione in puro stile “Kill Bill” e una narrazione che si alterna ai flashback e un’infinita serie di citazioni divertenti, ma ancora una volta mi ripeto: è un già visto.

Sarà interessante vedere Russo alle prese con un altro progetto, un’altra storia, perché originalità a parte il regista sfrutta la sua esperienza creando un film che sembra un lungo videoclip, veloce, pieno di musica (la citazione del titolo è solo il primo dei tanti riferimenti musicali e non) e con una fotografia mai banale e molto affascinante. Molto piacevole esteticamente, scorre via veloce, anche se ha un sacco di personaggi ed eventi (qualcuno poteva essere tagliato) ma che la mano di Russo riesce a rendere fluidi e non pesanti.
Personaggi volutamente ironici, a volte satirici, come la banda dei nazi vegani, ben recitati da un cast giovane, impreziosito da vari camei di Elisa, Clementino, Max Pezzali e il redivivo Tonino Carotone. E da Ruggero Deodato, presente dietro le quinte come consulente e regista della bella scena di tortura.

Il casus belli è una misteriosa valigetta che Sonny (Federico Rosati) e Cobra (Gianluca Di Gennaro già visto in “Lo Chiamavano Jeeg Robot” in varie fiction e nel ruolo di, O’ Zingariello in “Gomorra”) rispettivamente manager e Rapper che in passato ha avuto un notevole successo, devono consegnare a un certo Denti. La missione è un favore all’amico e criminale, Americano (Nicola Nocella, che qui, seppur per poco, ruba la scena ai protagonisti), che presta loro, 50.000 euro, in cambio del favore, che serviranno per ingaggiare il DJ Lazy B a entrare in studio di registrazione con Cobra, convincendo così Demelis (Carotone), produttore discografico a produrre il nuovo disco del rapper.

Mentre i due sono dall’Americano per prendere i soldi irrompono dei criminali che uccidono l’uomo dando vita a una lunga serie di eventi. Nella ricerca di questa valigetta, ci finiscono una banda di rom in cui c’è Angela (Denise Capezza di “Baby” e Marinella di “Gomorra”) ex di Cobra, la gang dei vegani, una banda di clown rapinatori e lo stesso Denti, cioè un cinese con i denti d’argento. Una crime comedy, con un bel po’ di azione.

In origine il film doveva intitolarsi “La Vita È Una Puttana E Poi Muori” ispirata a un racconto di Wad Caporosso, ma siamo pur sempre in Italia e un titolo così è ancora troppo fuori dai canoni e quindi hanno virato su “Cobra non è”.
Cambio anche nella distribuzione che a causa di questa emergenza sanitaria e alla chiusura dei cinema, ha fatto preferire, il passaggio sulle piattaforme digitali a iniziare da Amazon Prime.

 

Scheda Tecnica
Titolo originale: Cobra non è
Anno: 2020
Nazione: Italia
Regia: Mauro Russo
Cast: Federico Rosati, Gianluca Di Gennaro, Nicola Cocella, Denise Capezza,Yoon C. Joyce, Houron Fall
Casa di produzione: Giallolimone Movie
Durata: 88’

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