La casa stregata

La casa

stregata

-Calma, calma, c’è una sorpresa. Mi sembrate un po’ mosci. Facciamo un gioco. Allora: tutte le puttane da una parte e i froci dall’altra!
-Ma io non sono mica frocio!
-No, il gioco delle bugie lo facciamo dopo! Allora, io conto fino a trenta e nel frattempo voi vi scambiate le mutande…
Mi dispiace dare un dispiacere al me bambino. E a tutti quelli, adulti inclusi, che sanno a memoria diverse battute di questo film.
Perché sì, va detto, “La casa stregata” è un classico degli anni ottanta, una commedia adatta a tutti, che, appunto, è entrata nei cuori di tanti. Gaetano, il cane, su tutti.
Trentotto anni dopo, finita la magia dello stupore fanciullesco, per dirla in maniera poetica, devo dire che a rivederlo evidenzia diversi limiti, che nulla c’entrano col tempo trascorso.
E bisogna citare una recensione, piuttosto corrosiva, di Piero Perona che scrisse nel 1982 “Una ridda di scontati equivoci porta infine il filmetto al traguardo dei cento minuti”. Gli fa eco un altro articolo dello stesso giornale che parla di un film che ricalca “Bollenti Spiriti” e di una regia non particolarmente ispirata.
Stroncato insomma, ma fu un buon successo al botteghino, riporta Wikipedia, oltre ad essere amato da un pubblico molto popolare. Io, ad esempio non ricordo “Bollenti spiriti” all’epoca, ma benissimo questo.

“La Casa Stregata”, in effetti, è un prodotto molto commerciale, che sfrutta una formula semplice. Un comico parecchio in voga all’epoca, cioè Renato Pozzetto, reduce tra l’altro dal sempre esoterico “Mia moglie è una strega”, un’attrice di richiamo, Gloria Guida, e un regista abile nelle commedie come Corbucci, che scrive anche storia e sceneggiatura con Oldoini.
Si dimenticano, però, di darci una storia convincente, dandoci invece una vicenda che svela già tutto nell’antefatto e che si perde pian piano. Tocca alla coppia Renato Pozzetto e Gaetano (cioè per meglio dire Michele Gammino che dà al cane un accento napoletano) cercare di salvare il salvabile, lavorando con la sempre bella Gloria Guida e con Lia Zappelli come spalle.

Parodiando in maniera molto soft il cinema horror, ci troviamo, come già il titolo ci anticipa in una casa stregata. Un posto dove mille anni prima due innamorati furono trovati in atteggiamenti amorosi dalla madre di lei e trasformati in statue di sale. Ora, mille anni dopo l’incantesimo si può rompere, grazie al fatto che le due anime, reincarnate, si sono ritrovate e sono di nuovo innamorate. Giorgio Allegri (Pozzetto) e Candida (Gloria Guida), hanno questo compito, ma lei deve restare illibata fino al primo plenilunio. Il luogo è sempre lo stesso, ora una villa, che Giorgio trova a un prezzo stracciato. Naturalmente le voglie sono tante e uno spirito che s’impossessa del cane Gaetano deve vigilare che i due non commettano atti impuri.
Pozzetto cerca in ogni modo di sfangarla e ogni tanto ci riesce, grazie alla sua verve e anche al già citato Gaetano il quale fu interprete anche di altri film dell’epoca e pure di una grandiosa battuta di Pozzetto in “Grandi Magazzini”. Ma a parte loro è tutto molto, troppo leggero. Resta un cult, con Yorgo Voyagis e la sempre amatissima Gloria Guida.
Scheda Tecnica
Titolo originale: La casa stregata
Titoli alternativi: Das verhexte Haus (Germania), Le fantôme, ma femme et moi (Francia), Заколдованный дом, Дом с привидениями , Заколдованный дом , Дом с привидениями, The Haunted House (internazionale)
Anno: 1982
Nazione: Italia
Regia: Bruno Corbucci
Cast: Renato Pozzetto, Gloria Guida, Lia Zappelli, Gaetano, Yorgo Voyagis, Marilda Donà, Angelo Pellegrino
Casa di produzione: Intercapital
Durata: 95’

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