Un viaggio “Psycho-Sexadelic”, “Vampiradelico”, “Horror Freakout”!. Meglio non si può descrivere questo immenso capolavoro.
Il Grande Maestro spagnolo Jesus Franco ci dona una perla di valore inestimabile. Crea un film intelligentissimo, mischiando con superba maestria horror, eros, psichedelia e facendoci viaggiare su un vellutato vestito 60’s.
Meno ardito del suo titolo, questo elegante soft-core vampiresco del 1971, risucchia tutti i canoni estetici degli anni sessanta e il più classico canovaccio di storie dei “succhia sangue”, sviluppandosi su una narrazione suadente che risparmia spesso le parole favorendo le immagini i colori e i suoni, grazie anche a una colonna sonora favolosa. Le due bellissime protagoniste, Ewa Stromberg e soprattutto Soledad Miranda, completano il quadro di un film che nei soli sette minuti iniziali di musiche e immagini conquista l’attenzione dello spettatore.

È una meraviglia lasciarsi trasportare da Jesus Franco nella vita di Linda Westinghouse donna etero, da tempo turbata piacevolmente in sogno da un’avvenente donna che altri non è la persona alla quale lei, impiegata della “Simpson & Simpson” (per qualche ragione detta anche Simpson & Sons) deve notificare il passaggio di eredità. L’avvenente donna è l’unica erede del Conte Vlad, la contessa Carody, che dapprima si manifesta in carne ed ossa durante un sexy strip in un locale e poi attrae e conquista Linda nella propria e bellissima villa in un’isola turca.
La seduzione della vampira e il turbamento di Linda è un gioco sottile e sexy, nel quale finiscono  i canoni e personaggi classici di ogni storia vampiresca. Il dottore che riconosce la vampira e sa come fermarla, il fidanzato della vittima, un altro medico, una sorta di Van Helsing e soprattutto il servo della Contessa, uno stilosissimo fedele di nero vestito, di nome Morpho. Nostro personaggio preferito.

Franco ci mette tanto mestiere, tanta follia tipica del suo modo di vedere le cose. Moltissime sono le immagini da incorniciare, l’eleganza immensa, che ci fa chiudere un occhio su qualche licenza narrativa. Dal parallelismo tra lo scorpione e il vampiro, un confronto col mondo animale che vedremo anche in altre pellicole del regista, per passare alla lenta e suadente storia della Contessa Carody narrata al servo, senza dimenticare le due suggestive morti finali, una vista di riflesso su una lampada in alluminio.

Questo e tanto altro creano un film tra i migliori della vasta filmografia del grande Franco e sicuramente uno dei più belli e stilosi film horror la cui location turca, tra Istanbul e isole, crea un meraviglioso contrasto con l’oscura storia.

Il commento sonoro diventato col tempo un vero e proprio “cult” è una miscela, easy listening che viaggia sul velluto con sfumature di acida psichedelia. Uscì in LP e venne riutilizzata da Franco stesso per successivi lavori.
 Il fascino totale e irrestibile di questo film è dovuto soprattutto a Ewa Stromberg e Soledad Miranda. La prima, attrice svedese dopo aver fatto qualche film in patria, ha partecipato a produzioni internazionali prima di ritarsi prestissimo dalla scene.
La seconda merita molto più spazio e una monografia da parte nostra. Soledad Miranda è stata un raggio di sole nel mondo del cinema. Spagnola, pare avesse una bravura naturale di un certo rilievo e una bellezza straordinaria che possiamo vedere anche noi. Purtroppo però la sua vita finì poco tempo dopo “Vampyros Lesbos” per un tragico incidente stradale.

“Vampyros Lesbos” uscito nel 1971 fu massacrato dalla censura franchista al punto che fu necessario nella versione spagnola, intitolata semplicemente “Las Vampiras”, inserire una voce narrante per sopperire ai gap dovuti ai tagli. In Italia è arrivato da pochi anni, grazie alla “Dolmen Home Video” che l’ha messo su DVD in lingua originale, sottotitolato in italiano.