The Big Doll House

The Big Doll House

their bodies were caged, but not their desires

Se facessimo un sondaggio sui luoghi che accendono “fervide fantasie” tra i vincitori troveremmo sicuramente il carcere femminile.
Ora, non è il luogo questo per parlare di realtà tristi e delle condizioni spesso brutali delle carcerate, ma il suddetto tema ha sempre interessato il cinema, da produttori a registi ed entusiasmato le platee. Se poi in questa polveriera ci entra pure Roger Corman, l’alchimia è tale da creare un esplosivo e buffissimo b-movie: “The Big Doll House”.
A dire il vero il buon Corman è presente più con la sua ombra che con altro, distributore e produttore esecutivo con la sua “New World Pictures” e sempre a dire il vero, non è nemmeno il primo “Women In Prison” della vastissima carriera del regista americano e vogliamo ricordare il pionieristico “Swamp Woman”.
Il risultato di questi elementi mischiato alla regia di un altro volpone come Jack Hill e alla presenza di una semi-sconosciuta Pam Grier, che qui nel 1971 è ancora lontana dall’essere una delle star degli anni settanta, è un film divertente e sexy.Una pellicola che non ha tutte le nudità che i successivi film del genere avranno.
Un’opera comunque parecchio ammiccante, forte di una serie di attrici molto graziose, capeggiate o quasi da una rustica ma straripante Pam Grier.The Big Doll House L’arte di arrangiarsi è l’emblema di “The Big Doll House” che si apre con dei meravigliosi titoli di testa commentati dal soul di “Long-Time Woman” cantata dalla stessa Grier che poi riprenderà la canzone molti anni dopo in “Jackie Brown” di Tarantino.
“The Big Doll House” appare come un “Woman In Prison” solare, che fa simpatia e che in fin dei conti si lascia guardare. Certo che le stranezze non mancano così come i controsensi visto che nella prigione in oggetto le carcerate girano in minigonna, dormono nude, fanno lavori forzati sotto l’occhio non molto vigile delle guardie, lottano nel fango per la supremazia e soprattutto hanno la possibilità di acquistare merce varia da due uomini autorizzati ad entrare nel complesso. E come si può immaginare i due non disdegnano le prigioniere e le stesse non disdegnano loro.

The Big Doll HouseSe non fosse per le solite due persone (capo guardie e direttrice) che amano torturare ed uccidere le recluse, spesso con velenosissimi serpenti, la vita in questo carcere sarebbe molto tranquilla e sexy.
Ma tant’è, ogni women in prison vuole il suo sangue, qui meno ridondante di altri episodi e un po’ d’azione. Ed eccola: una serie di prigioniere, tra le quali Pam Grier pianifica la fuga e l’eliminazione dei cattivi.
Il piano più o meno funziona. Qualcuna muore (ad esempio la Grier accoltellata che reagisce blandamente al colpo…), altre fuggono sotto il fuoco nemico dalla scarsa mira, mentre loro colpiscono chiunque da qualunque distanza. Le guardie e i “cattivi” in generale invece, dimostrano di avere un fiuto incredibile e una fortuna spropositata nel ritrovare le fuggitive. Ma una di loro alla fine riuscirà a scappare. O forse no.
Recitazione molto approssimativa ed effetti speciali molto artigianali e un senso globale di comicità involontaria. Ma ribadiamo è proprio un bel b-movie. The Big Doll HouseGirato per pure questioni di budget in un carcere abbandonato delle Filippine, “The Big Doll House” ottenne un notevole successo al botteghino e diede il via a una serie di sequel e spin-off abbastanza famosi. Nello stesso anno uscì Woman in Cage” ambientato nella stessa prigione e un anno dopo “The Bird Cage”.

Nel cast oltre alla già citata regina, Pam Grier, notiamo anche la presenza di Roberta Collins, biondissima bellezza alla “Monroe” e protagonista di numerose pellicole, scomparsa un anno fa e di Judith M.Brown attrice ancora in attività e presente in tanti film famosi. Sid Haig invece, più noto oggi come il “Captain Spaulding” dei film di Rob Zombie, oltre a una serie di altri ruoli inquietanti, è uno dei due fortunati che girano liberamente nella prigione.


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Scheda Tecnica

The Big Doll HouseTitolo Originale: The Big Doll House
Titoli Alternativi: Bamboo Doll House, Women’s Penitentiary (Indefinito), Carceres Des Mujeres (Venezuela), Naarashäkki (Finlandia), Sesso In Gabbia (Italia), Women’s Penitentiary III (USA Video)
Anno: 1971
Nazione: USA
Regia: Jack Hill
Cast: Pam Grier, Judith M.Brown, Roberta Collins, Brooke Mills, Pat Woodell, Sig Haig, Christiane Schmidtmer
Durata: 95′
Casa di Produzione: New World Pictures

 

 

One comment to The Big Doll House

  • utente anonimo  says:

    Si è proprio un bel film! l’ho visto nel 1982 e ho dei bei ricordi

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