Italia a mano armata

Italia a mano armata


Hai proprio ragione, io con certi tipi di delinquenti non riesco a controllarmi
Scusate se iniziamo con un concetto banale. La criminalità è un cancro che avvolge tutta l’Italia. Non più una singola città o zona. Idea banale e un po’ qualunquista che rappresenta però la spina dorsale di “Italia a mano armata” del 1976, che cerca di darci un’immagine omogenea ma soprattutto catastrofica di tutto il paese: la delinquenza è ovunque.
Al di là del teorema di fondo e se togliamo le solite esagerazioni che il “poliziottesco” vuole, questo film tiene bene dall’inizio alla fine, con una storia serrata che non cala mai e che anzi si sviluppa con l’effetto “domino”.
Torino, Milano e Genova, in ordine di apparizione. Un gruppo di criminali rapisce i bambini di uno scuolabus, poi una serie di rapine in banca (precisamente al Banco di Torino), e infine il classico spaccio di stupefacenti. A tenere le redini di tutto quanto c’è il solito bieco e spregiudicato personaggio che vive nel Maurizio Merli lusso e fa il gradasso con la legge, nel caso specifico Jean Albertelli interpretato dal sempre convincente John Saxon. Ad affrontare l’ondata di criminalità c’è un altro personaggio sempre convincente e che non ha bisogno di presentazioni: Maurizio Merli, che chiude con questa pellicola la trilogia del commissario Betti (“Roma Violenta”, “Napoli Violenta”).
Il Betti si ritrova come spalle una serie di personaggi un po’ più accomodanti del solito che tolgono anche un po’ l’aurea destrorsa e giustizialista del genere.  Il Commissario Arpino (interpretato da Raymond Pellegrin) faccia più leggera della giustizia, la bella Luisa (Mirella D’Angelo) lato romItalia a mano armataantico del film e infine Raffaele Cacace (Tony Ucci) lieve sollievo comico della storia.
Uno spaccato italiano con “cartoline” del passato e tanta azione che tocca il suo apice di bellezza con i fermo immagine delle sequenze finali. Dietro alla macchina da presa ritroviamo Marino Girolami, con lo pseudonimo di Franco Martinelli, una presenza o quasi fissa di questo blog, che torna a dirigere il Betti dopo “Roma Violenta” film, come abbiamo detto, un po’ troppo di destra che viene sbaragliato da questo “Italia a mano armata”.
Nel cast oltre al duo Merli-Saxon, figurano Mirella D’Angelo che dopo pochi anni interpreterà la parte di Livia in ” Io, Caligola” di Tinto Brass e una parte in “Tenebre” di Dario Argento.  Raymond Pellegrin, attore francese attivo nel noir e nei poliziotteschi e il caratterista Tony Ucci completano il cast.
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SItalia a mano armatacheda Tecnica
Titolo Originale: Italia a mano armata
Titoli Alternativi: A Special Cop in Action (Titolo Inglese), Cop Hunter (Germania), Diatagi exontosis katharmaton (Grecia), Flic en jean (Francia), Inspektor v akciji  (Slovenia), Oi kokkines taxiarhies htypoun (Grecia), Opération jaguar (Francia).
Nazione: Italia
Anno: 1976
Regia: Marino Girolami
Cast: Maurizio Merli, John Saxon, Raymond Pellegrin, Mirella D’Angelo, Tony Ucci, Daniele Dublino, Sergio Fiorentini
Casa di Produzione: New Film Production S.r.l.

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