Delizia

Delizia

-E’ una fiocinara l’americana!
-E anche il tuo gallusio tosto di torrefazione e Max il fioccone è Nirvana per quella!

“Quel gallo di Dio in arrapation del vecchio Joe ci piazza su una compilation very original di paninari con gli ormoni in explosion! Troppo giusto! Con quella super squinzia extra carrozzata di Tinì Cansino che ti ribalta il Moncler solo a vederla”.
Ok, ok, fermiamoci qui che è meglio e torniamo ad essere bravi esseri umani del 2000. E magari buttiamo anche l’occhio sulla società italiana degli anni ottanta. Una società che faceva del consumismo sfrenato e dell’apparire il suo unico credo. Una classe politica colpevole di una politica economica disastrosa e di una corruzione mai vista in precedenza, che fu poi la causa del crollo di quel sistema. Non che dopo le cose ci siano andate meglio, ma è un altro discorso.

I giovani invece, passavano il tempo ascoltando musica che spingeva tutto sui synth. Molti, la maggioranza, facevano parte dei cosiddetti “Paninari”, una moda tutta italiana, nata naturalmente a Milano. Griffati e con un gergo tutto loro, passavano il tempo in discoteca o in paninoteche pre Mc Donald’s tra le quali ricordiamo il leggendario Burghy.  

Moncler, Timberland, Charro, Best Company, Vans, Nike, Swatch, e tanto altro. Se non avevi queste cose eri uno sfigato, meglio dire un “truzzo”, un “gino”. E fate attenzione, non abbiamo detto “una” di queste cose, ma abbiamo inteso tutte queste cose. I “Paninari” dominavano la scena sociale della metà degli anni ottanta, a colpi di “Wild Boys” e poco impegno politico/sociale a differenza dei loro predecessori.
Col fiuto degli affari, si potrebbe dire che anche il grande Joe D’Amato ha cavalcato l’onda, con questa pellicola del 1986, girata con lo pseudonimo di Dario Donati. Spiazzante. Perché di tutto ci si può aspettare da D’Amato e di tutto abbiamo visto, ma una “commedia giovanilistica” e modaiola era fuori dai nostri più fervidi pensieri. Ma così è stato.
Tutto gira sulla figura di Tinì Cansino. Attrice greca, il cui vero nome è Photina Lappa, diventa in Italia Tinì Cansino usando il vero cognome di Rita Hayworth, grazie a una geniale intuizione dovuta a una certa somiglianza. Per anni viene scambiata per la vera nipote, ma soprattutto  negli anni ottanta ottiene in Italia una notorietà incredibile, grazie soprattutto al ruolo di “sexy cameriera” nella trasmissione comica “Drive In”. 
Tinì Cansino entra nell’immaginario collettivo grazie anche a incredibili e più che azzeccate scelte artistiche, tra le quali, oltre alla nota trasmissione, citiamo anche lo “scult” “Arrapaho”.
Miglior protagonista D’Amato non poteva scegliere. Perché Cansino a differenza di altre super bellezze del cinema e della televisione italiana, esplose esattamente in quel preciso periodo, rivestendo subito un personaggio in sintonia con quei tempi. Giovane, bella, con una voce da oca e un fisico prorompente. Caratteristiche che il mestierante Joe D’Amato riesce a sfruttare al meglio.
La voce viene lasciata in originale, con errori di pronuncia, tono stridulo, mentre il fisico viene mostrato in sexy abbigliamenti o sotto docce di fenecchiana memoria.
“Delizia” è tutto lì, intorno a lei e il resto è un contorno, assurdo, semplice, già visto, ma tutto sommato ben giostrato, per il genere s’intende. Le ampie dosi di gergo paninaro e modi di fare da Yuppie (altro prodotto dell’epoca), consegnano, agli occhi moderni un’opera “kitsch”, una parodia migliore di tante altre volutamente ricercate. 


Tinì Cansino interpreta Delight (Delizia) fotomodella
americana che si reca in Italia dove si ferma a casa dei cugini. Naturalmente i due, uno è uno yuppie, l’altro è un paninaro, perdono la testa per lei e cercano in tutti i modi di conquistarla.  Tra sogni erotici, docce notturne e servizi fotografici, la bella Tinì mostra tutto quel che può, ma deve anche gestire il fidanzato lasciato negli States, interpretato, pensate un po’, da Antonio Zequila, divenuto poi “famoso” per “L’isola dei famosi” e soprattutto per la litigata trash con Pappalardo a “Domenica In”.
Oltre a lui vediamo anche Carmen Di Pietro altra protagonista trash del gossip, ma anche Laura Gemser, non accreditata e Adriana Russo entrambe in piccole parti.
Un Joe D’Amato differente, qma sempre efficace e per una volta alla moda.

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: Delizia
Nazione: Italia
Anno: 1987
Regia: Joe D’Amato
Cast: Tinì Cansino, Pippo Cairelli, Valentino Castellano, Donatella Clarizio, Tina Corsini
Durata: 81′
Casa di Produzione: Chance Film, DMV Distribuzione, Filmirage

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