Love Camp 7

Love Camp 7



 

A Place of Total Despair. All the youthful beauty of Europe enslaved for the pleasure of the 3rd Reich.
Va bene, questa è una grandissima delusione. “Love Camp 7” non è granché. Noioso, girato male, senza una storia decente. Ah! Durante la visione è cresciuta in noi una voglia di vedere cene nazi con Champagne rovesciato addosso a una povera donnina nuda o anche scene di torture, anche solo senza esagerare, un paio di frustate ben date. Niente. Il vuoto. Proprio a voler fare i cattivi questi palpano le tette in maniera violenta.
Nonostante questa povertà di mezzi e di idee (soprattutto), il film di Lee Frost merita un posto nella storia e quantomeno un certo rispetto. È il primo nazisploitation della storia e il primo women in prison ad aver alzato il tiro. E dunque “Love Camp 7” deve essere visto da ogni appassionato di “B Movies”. Noia o no che sia.
Un piccolo sconto sulle critiche, a dire il vero, dobbiamo farlo, considerando che appunto questo è un “numero uno”, creato nel 1969, un’epoca nella quale un film come questo, casto se comparato ai successori, creava una serie infinita di problemi con la censura. Love Camp 7
Ed è proprio quello che “Love Camp 7” ha subito, finendo dritto nella “temibile” lista made in UK dei “nasty videos”, beccandosi il divieto di proiezione. Penserete che poi passati gli anni novanta le cose siano cambiate e invece no. Nel 2002 passato al vaglio della BBFC (British Board Of Film Classification) il nuovo organo di controllo, ha ottenuto un altro incredibile secondo veto per le scene in cui le donne vengono umiliate.Chissà, forse Lee Frost aveva fatto qualcosa di male a tutto il Commonwealth, qualcosa che poi si è ricucito nel 2005, solo due anni prima della morte del regista.
Parlando di storia, va detto che siamo su canali estremamente semplici. Non che i successivi “nazisploitation” abbiano una trama elaborata, ma qui si tocca un punto veramente basso.
Lanciato dall’incipit come una storia vera il film ci narra le vicende di Linda e Grace due soldatesse inglesi che si infiltrano in un lager per ottenere imLove Camp 7portanti informazioni da parte di una detenuta. Le cose non saranno facili e le due dovranno sottoporsi alle perversioni dei nazisti. Tutto qui.
Lee Frost sicuramente ha fatto cose decisamente migliori in una carriera votata all’exploitation terminata nel 1995 (ma con una lunga pausa in precedenza) e piena di opere, diciamo così “borderline”. Un grande del cinema. Quello che piace a noi.
Nel cast troviamo anche David F. Friedman attore, ma sopratutto produttore di film di genere e visto che siamo tema, famoso per il mitico “Ilsa, She Wolf of SS”, nel quale però si firma con uno pseudonimo.
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Love Camp 7Scheda Tecnica
Titolo Originale: Love Camp 7
Titoli Alternativi: Auschwitz: Gynaikeio stratopedo 119 (Grecia), Camp 7: lager femminile (Italia), Erikoisleiri no 7 (Finlandia) Erotiko stratopedo tou G’ Reich (Grecia), Le camp spécial N° 7 (Francia) Nazi Love Camp 7 (Australia)
Regia: Lee Frost
Cast: Bob Cresse, Maria Lease, Kathy Williams, Bruce Kimball, John Alderman
Durata: 96′

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