La notte che Evelyn uscì dalla tomba

La notte che Evelyn

uscì dalla tomba



Un gran bel titolo, un ambiente gotico e un gran bel paio di tette sparate nei primi minuti. Ed ecco la consapevolezza d’aver fatto la scelta giusta per Halloween. In più il regista Emilio Paolo Miraglia ci aveva già convinto con “La dama rossa uccide sette volte” di un anno successivo a questo. Nulla può andare male.

Invece, minuto dopo minuto “La notte che Evelyn uscì dalla tomba” si toglie dal genere horror puntando decisamente al thriller. E non ai thriller anni settanta ma a quelli anni sessanta, prendendo spunto dai grandi maestri del genere. Un lavoro fuori tempo massimo in un genere in grande trasformazione e con una trama che lentamente scivola nella noia, soprattutto nella parte centrale. Miraglia trova sul finire una grande idea e un buon occhio dietro la macchina da presa ma purtroppo vanifica il tutto con un finale a dir poco deludente.La notte che Evelyn uscì dalla tomba

Troppi nudi, quasi tutti forzati, a discapito dell’azione (e a favore del pubblico maschile) e una struttura eccessivamente pesante e lenta, limitano un film che ha una regia e una fotografia curata e soprattutto un cast molto esperto. Non una pellicola da evitare ma una cui togliere i momenti no, cercando di apprezzare le cose buone, come alcune scene avvolte dall’oscurità e qualche delitto.

Girato presso il castello di Thiene “La notte che Evelyn uscì dalla tomba” ha come protagonista Lord Alan Cunningham, un La notte che Evelyn uscì dalla tombauomo che non si è mai ripreso dalla morte della moglie Evelyn. Lui è così ossessionato dal ricordo della consorte scomparsa da torturare e uccidere ragazze con i capelli rossi. Attorniato da una serie di personaggi piuttosto viscidi, Lord Cunningham incontra un giorno Gladys con la quale convola  a nozze. La presenza della donna sembra cambiare le cose in meglio. Per un po’ almeno. Poi il Lord torna ad avere crisi mentre un misterioso killer uccide e in giro si scorge il fantasma di Evelyn. È tornata dall’aldilà? O c’è dietro qualche diabolico piano per impossessarsi del castello dei Cunningham?

Anthony Steffen con lo sguardo perso nel vuoto è il protagonista. Un personaggio azzeccato e accompagnato da una serie diLa notte che Evelyn uscì dalla tomba belle donne a cominciare da Gladys interpretata da Marina Malfatti (che interpreta oltre a tante altre pellicole anche “La Dama rossa uccide sette volte”), da Erika Blanc e dalla misconosciuta Maria Teresa Tofano che apre il film. Anche il cast maschile è composto da attori esperti del cinema di genere come Umberto Raho, e Giacomo Rossi Stuart.
Un buon successo al botteghino per un film non perfetto ma che è stato anche distribuito all’estero.

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Scheda Tecnica
Titolo Originale: La notte che Evelyn uscì dalla Tomba
Titoli alternativi: The Night She Arose from the Tomb, The Night That Evelyn Left the Tomb, The Night Evelyn Came Out of the Grave (Argentina), Die Grotte der vergessenen Leichen (Austria), Holocauste pour une vierge, L’appel de la chair,  La crypte du fou (Francia), Kataigida stin epavli ton, Tin nyhta pou i Evelyn vgike ap’ ton tafo tisorgion (Grecia), Regressada da Tumba (Portogallo), Yilanlarin gecesi (Turchia), Die Grotte der vergessenen Leichen, Stumme Schreie (Germania)
Anno: 1971
Nazione: Italia
Regia:Emilio Paolo Miraglia
Cast: Anthony Steffen, Marina Malfatti, Enzo Tarascio, Giacomo Rossi Stuart, Umberto Raho, Roberto Maldera, Erika Blanc
Durata: 81′
Casa di Produzione: Phoenix Cinematografica

 

 

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